Coralli di Torre del Greco – Antonio de Simone
L’origine del corallo è stata per secoli avvolta nella leggenda: Ovidio nelle “Metamorfosi” e Plinio il vecchio nella “Naturalis historia” riconoscono al corallo la stessa genesi mitica; il sangue che continuò a gocciolare dalla testa recisa della gorgone Medusa, si trasformò in corallo.
Il suo colore caldo e vivo, l’origine marina, la sua natura ambigua devono aver fortemente impressionato i primi popoli del bacino del Mediterraneo che hanno così iniziato a lavorarlo e a farlo conoscere in tutto il mondo.
Torre del Greco già a partire dal 1400 si era dedicata alla pesca del corallo ed i pescatori torresi, forti della loro esperienza secolare, si spingevano con le loro coralline fino alle coste africane.
Nel ‘700 divennero sempre più forti le ostilità della francese Compagnie Royale d’Afrique che osteggiava tutti i pescatori stranieri, affermando il suo monopolio sulla pesca del corallo, finché nel 1780 gli incidenti sempre più frequenti spinsero i torresi a chiedere ai Borbone una regolamentazione della pesca del corallo, tale petizione portò dieci anni dopo alla promulgazione del Codice Corallino.
Inoltre da più parti era giunta l’osservazione della indubbia convenienza a trasferire la lavorazione del corallo lì dove era pescato, così sotto la reggenza di Tanucci, il Supremo magistrato di Commercio G.B. Jannucci auspicava in un suo trattatato sulla pesca del corallo il trasferimento della lavorazione e vendita del corallo nella capitale del Regno, ma solo nel 1790 Acton approvò la fondazione della Real Compagnia del Corallo, che avrebbe assegnato ai torresi il monopolio della vendita del corallo.
Sfortunatamente la compagnia non decollò, ma l’idea fu presto fatta propria dal marsigliese Paolo Bartolomeo Martin che nel 1805 ottenne dal re Ferdinando IV un permesso decennale (rinnovatogli poi sia da Giuseppe Napoleone che da Murat) di aprire una fabbrica a Torre del Greco e da questo punto in poi, la storia del corallo a Torre si intreccia con la storia del corallo nella famiglia De Simone, dal momento che un lontano avo fu probabilmente uno degli apprendisti di Martin che poi si mise in proprio e fondò nel 1830 l’azienda di cui parliamo ancora oggi.
La ditta Antonino De Simone è stata fondata nel 1830, solo pochi anni dopo che il francese Bartolomeo Martin aveva aperto a Torre del Greco il primo laboratorio per la lavorazione del corallo, nel 1805.
Torre del Greco era già famosa fin dal 1400 per la pesca del corallo, infatti dal suo porto partivano le coralline verso i banchi più ricchi di Corsica, Sardegna, Sicilia, Tunisia e Algeria.
La storia della ditta “Antonino De Simone” coincide, quindi con la storia della lavorazione del corallo a Torre del Greco e dal 1830, anno della sua fondazione, l’attività è stata trasmessa da padre in figlio senza interruzione per 180 anni, tramandandone tutti i segreti
L’azienda, trasformata nel 1998 in srl , dopo la morte di Antonino De Simone, avvenuta il 5 novembre 2010, è guidata dalla figlia Gioia De Simone e dal nipote Michele Palomba.
La ditta occupa adesso 25 dipendenti, con i quali intrattiene un rapporto di continuità e fiducia, basti pensare che alcuni prestano la loro attività in azienda da più di quaranta anni!
Questo dettaglio non è privo di importanza, perché il clima di armonia quasi familiare è la prima cosa che viene notata dai clienti
di tutto il mondo, che spesso amano scattare foto insieme agli esperti al lavoro.
La stabilità è tuttavia uno sviluppo degli ultimi cinquanta anni, prima infatti esistevano solo squadre di operai che si spostavano di fabbrica in fabbrica e che venivano assunti per prestare il loro lavoro temporaneamente.
Anche le tecniche di produzione, pur rimanendo ad alta intensità di lavoro, hanno beneficiato dell’aiuto di alcune macchine, che consentono una maggiore precisione e velocità nella produzione, ma la lavorazione del corallo rimane prevalentemente artigianale , un’attività pulita che non produce residui di lavorazione dannosi per l’ambiente ed ha un alto rispetto anche per la salvaguardia dell’ecosistema marino; la pesca infatti è minuziosamente regolarizzata ed affidata a pochi subacquei che raccolgono solo i rami più grandi.
La specialità della “Antonino De Simone” è la lavorazione del corallo del mediterraneo, che viene comprato grezzo, lavora
to ed esportato in tutto il mondo; ma i frequenti contatti con i mercati internazionali, hanno consentito una più ampia conoscenza anche di altre pietre, sempre più richieste anche nel mercato nazionale, con un conseguente ampliamento della gamma dei prodotti, che oggi comprende anche turchese, perle, lapislazzuli, crisopazio