Azienda Agricola Gliubizzi – Peperoni Cruschi

Azienda Agricola Gliubizzi – Peperoni Cruschi28660680_900009906827146_2851575075882003663_n
Era l’antico testamento dei nonni…quello di saper viva la coltivazione del “CORNO DI CAPRA”…
La famiglia Gliubizzi, da sempre legata all’agricoltura, sin dal suo approdo a Baragiano, da ben cinque generazioni è dedita all’agricoltura e,  in special modo, alla coltivazione del CORNO DI CAPRA.
28575923_189718861632235_6882500974444909307_nVenduto dagli inizi del 1900 nella vicina cittadina di Avigliano, famosa ancora oggi per l’utilizzo, nelle sue molteplici attività ristorative del “Peperone Crusco” e del Baccalà, rinvivisce in una attività.
Senza mai discostarsi da metodi tradizionali di coltivazione, compunti di atavica saggezza e tramandati fra le generazioni, l’inebriante rosso porpora torna a colorare le tavole imbandite di calore umano.
In via di sviluppo anche “L’ORO ROSSO DI SANTA SOFIA”, così denominato nella coltivazione del fiore prezioso: lo zafferano.
A rendere UNICHE e IRRIPETIBILI le produzioni, la scelta di non scendere a compromessi attraverso l’utilizzo di tecniche colturali moderne contraddistinte dall’uso di concimi chimici e pesticidi a base di glifosato e non solo, dannose per la salute del consumatore.
Scelta aziendale a discapito della resa produttiva ma a tutto vantaggio della qualità e della sana eccellenza.peperoni-300x200

Peperone Crusco Di Baragiano: Origini E Virtu’

E’ proprio una sorta di identità culturale e gastronomica per un piccolo borgo lucano il peperone crusco. Proveniente dalle Americhe (Antille) il “Capsicum annuum” della famiglia delle Solanacee, è giunto in Europa alla fine del Cinquecento, grazie all’avventura di Cristoforo Colombo. Si narra che il suo medico a bordo, Chanca di Siviglia, abbia stivato in una delle caravelle un bel po’ di peperoni dolci e piccanti scoprendone presto le virtu’ mediche, chimiche, nonché gastronomiche. Risotto-aglio-e-olio-con-peperoni-cruschi-di-Senise-IGP-e-caciocavallo-podolico-1Tuttavia è nel sud d’Italia che il peperone trova la dimora ideale, e in Basilicata, nel territorio di Baragiano, il peperone dolce viene coltivato e trasformato in peperone crusco, cioè croccante. Piantato tra maggio e giugno, le bacche appena colte vengono appese in lunghe serte (collane fatte a mano con lo spago di 1,5/ 2 metri) che vengono lasciate all’esposizione indiretta dei raggi solari in luoghi aerati per una disidratazione completa. Il microclima del borgo collinare situato a nord della Basilicata, il suo territorio incontaminato, il calore e la cultura della gente ancora legata alle antiche tradizioni, fanno del peperone un linguaggio attraverso cui conoscere peculiarità di eccellenza. E’ il racconto della terra, del suo pensiero attraverso il cibo. 27654535_886443334850470_3896296263029224723_nIl cibo racconta la vita, per far comprendere quanto siano unite, piu’ di quanto si pensi, la gola e il cervello. Il mondo ha bisogno di una nuova cultura degli alimenti……non esiste un futuro letterario con l’omogeneizzazione dei sapori perché, attraverso la non cultura che questo mondo si porta dietro, si rischia l’omogeneizzazione dei saperi….. E dall’abbrezza di Dioniso legata al vino… alla scioglievolezza del croccante e intenso sapore del crusco l’incontro idilliaco dei sensi prende corpo, si anima…e rinvigorisce. A beneficiarne?

ANIMA e CORPO

28576277_189690268301761_5786481751205778396_nEcco la Basilicata che mi piace: vestita di azzurro come il cielo, con corpo di rotondità gaudente, su base di colori del sole infuocato e di luna al tramonto, occhi spirati di perenne passione che scrutano con curiosità mai sazia tutto quello che riescono ad afferrare, incavati in un viso senza sofferenza intellettuale; diradati capelli a scoprire la testa che raccogliere energie naturali di un mondo arcaico ma proiettato a guidarne il futuro. Francis Ford Coppola

Ad maiora semper…. Orazio