LETIZIA LANZAROTTI – LADY BE – SCONTI E TRATTAMENTI PERSONALIZZATI

Letizia Lanzarotti, 26 anni, in arte Lady Be – www.ladybeart.comè un’artista che sta costruendo la sua carriera attorno al riciclo della plastica. Per questo, in occasione dell’ultima edizione di Comuni Ricicloni, IPPR – Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo ha scelto lei per creare le targhe consegnate alle amministrazioni più sensibili ai temi del riciclo e del GPP. Nonostante la sua giovane età, Lady Be è già osannata dalla critica. Ha esposto con successo da New York a Parigi.

Tappi di Coca Cola, bottoni, pezzi di bigiotteria, sono tutti materiali utilizzati per la creazione delle sue opere d’arte, che altro non sono se non mosaici contemporanei. Tutto ha avuto inizio con Marylin Monroe, un mosaico di 150×150 cm realizzato con giochini di plastica accumulati da bambina e conservati nel tempo. Quindi non solo un’opera d’arte, ma un vero e proprio scrigno dei ricordi. Dalla realizzazione di quel mosaico, Letizia ha deciso di affinare la sua tecnica e i materiali da utilizzare, iniziando poi ad esporre i suoi lavori.

I ritratti di Lady Be sono esplosivi e carichi di colore. Nascono da oggetti che tutti, una volta nella vita, abbiamo avuto a nostra disposizione. Lei li cerca nei mercatini e nelle scuole, archiviandoli per colore e li utilizza nella fase creativa. La filosofia alla base del suo lavoro è molto chiara: tutto ciò che fa parte delle sue opere ha avuto una vita precedente e viene dai luoghi più disparati del mondo. Nulla va perduto ma viene solo accostato con minuzia e dote artistica, ricevendo una nuova vita.

Tra le opere più famose di Lady Be ci sono i volti di Mozart,Gandhi, Coco Chanel, Carlo Magno, Dalì, Einstein, Napoleone e poi una passione sfrenata per i Beatles, come si percepisce dal suo nome, data l’assonanza con la canzone Let it be.

 

Proprio i Beatles sono stati al centro di una performance dell’artista. È stata realizzata infatti, una scultura dei Fab Four, realizzata con dei tasselli removibili e incollati con una speciale resina. Durante la performance, il pubblico ha potuto staccare un pezzo della scultura e portarlo con se e alla fine i Beatles sono rimasti nudi. Con questa tecnica ha riprodotto i volti di 46 persone che hanno cambiato la storia, da Gesù Cristo fino a Papa Francesco e Obama. Le opere di Lady Be sono itineranti.

MOSAICO CONTEMPORANEO
Lady Be crea mosaici contemporanei, icone e ritratti famosi interamente composti da oggetti che hanno perso la loro funzione originale, diventando semplicemente “colori”. Ogni opera ha il potere di risvegliare i ricordi collegati a ciascun oggetto, quando lo vedi da vicino, e di essere perfettamente riconoscibile da lontano. Allontanandosi dal dipinto, infatti, la confusione iniziale causata dalla vista di un assemblaggio apparentemente insignificante diventa stupore. Il soggetto prende forma e ti senti orgoglioso di riconoscere il volto nel suo insieme. L’opera ha un aspetto fotografico, la sua profondità emerge chiaramente con luci e ombre, così come i ricordi collegati al soggetto.

DI LADY BE
Lady Be vive e lavora a Roma. Dopo la Scuola d’Arte e l’Accademia di Belle Arti, la sua arte contemporanea inizia con l’uso artistico di materiali riciclati. Dal 2010 espone in importanti mostre d’arte in Italia e all’estero. Nel 2013 ha messo in scena una performance curiosa: tutti gli spettatori sono stati chiamati a rimuovere i pezzi dall’installazione lasciando i soggetti completamente “nudi”. Nel 2014, la svolta è arrivata con due grandi mostre: una a New York e l’altra sulla Torre Eiffel. È presente in diverse fiere d’arte, riviste d’arte, cataloghi e numerosi giornali che parlano del suo successo.

RICICLAGGIO ARTISTICO
Lady Be parla della sua arte non solo come forma creativa, ma come consapevolezza del problema del riciclo. È un avvertimento per il mondo attuale e futuro, un mondo in cui sempre più risorse mancano e per sopravvivere deve diventare più sostenibile. Un mondo che lotta contro la tendenza al consumismo e allo spreco, l’accumulo di cose “usa e getta” sempre più difficili da smaltire. Il tema del riciclo è stato un argomento di discussione per molti anni, ma nessuno si è concentrato sul riciclo artistico. Lady Be dà una nuova vita agli oggetti che hanno perso la loro funzione originale, elevandoli all’altare dell’Arte. Acquistare un’opera di Lady Be significa acquisire la consapevolezza che tutto può essere riutilizzato e che qualsiasi oggetto può ottenere un valore più elevato, un valore economico. I dati statistici mostrano che coloro che hanno investito in artisti storicizzati non hanno visto un aumento del loro patrimonio. Coloro che invece hanno fatto la scelta giusta investendo in pezzi unici di giovani artisti all’inizio della loro ascesa, hanno ottenuto un grande profitto in pochi anni.

 

 

Dare nuova vita ad oggetti popolari ben noti ad ognuno di noi, libera l’arte di Lady Be dalla freddezza tipica della pop art trasformandola in “Persona Pop Art”, piena di connotazioni familiari, che la rendono personale e coinvolgente: rimanda alla mente elementi già noti permettendo al tempo stesso alla fantasia di svelarne nuovi significati. Chi nella vita non ha mai maneggiato un evidenziatore o le sorpresine delle uova Kinder?
E’ tutto nella mente di ognuno di noi che osservando le opere si riconosce in qualcosa.


Perchè Lady Be?

“Lady Be è un’assonanza con la canzone dei Beatles Let it Be, dei quali sono un’appassionata, conosco tutte le loro canzoni a memoria. Be sta anche per Beatles che sono stati i miei veri ispiratori” ci racconta Letizia. Non a caso la nostra artista è stata una delle protagoniste di “Beatles a fumetti”, la mostra sui Fantastici quattro, in programma alla XXIIesima edizione di Romics.

Il bello delle opere di Letizia  è che invitano lo spettatore a interagire, ti viene voglia di toccarle,di capire come e di cosa sono fatte: se le guardi da vicino ti colpiscono i particolari, viste da lontano noti l’insieme e l’espressione.

I protagonisti dell’arte di Letizia sono tutti personaggi noti, che hanno fatto la storia e che lei sceglie  non solo in base all’aspetto estetico ma soprattutto per espressività e carattere.
Ho sempre amato i ritratti –  racconta –  cerco di coglierne l’essenza facendoli rivivere rappresentandoli, quelli che preferisco, a dire il vero sono i ritratti della gente comune, volti particolari che mi colpiscono per ciò che le loro espressioni e i loro sguardi trasmettono.”

Il successo, le esposizioni e la serie per dire No alla Violenza sulle Donne Lady Be riceve diverse recensioni critiche e pubblicazioni, e la sua tecnica viene per la prima volta definita “Mosaico Contemporaneo”.

Lady Be si trasferisce a Roma e dal 2014 arrivano altre importarti esposizioni estere che contribuiscono al suo successo: espone in Fiere, Musei e Fondazioni a New York, Malta, Barcellona, Berlino, Londra e diverse volte a Parigi, dove espone nella Fiera sotto la Piramide del Louvre e persino sulla Torre Eiffel, al primo piano, all’interno del Salon Gustave Eiffel. Nel 2016 Lady Be decide di introdurre temi sociali nelle sue opere e realizza la prima Barbie Tumefatta, ovvero il volto di una Barbie con i segni della Violenza, per sensibilizzare le persone sul tema della Violenza sulle Donne.

Il messaggio che Lady be vuole trasmettere con ognuna delle opere di questa serie è che ogni violenza va denunciata. Recenti esposizioni (2017 – 2019) Nel 2017 Lady Be apre la sua Mostra nel palazzo Oddo di Albenga (SV), consolidando la collaborazione con il critico Vittorio Sgarbi che scrive l’introduzione al catalogo personale, mentre nel 2018 realizza una mostra personale istituzionale a Pavia, all’interno del Castello Visconteo, uno dei luoghi più importanti, storici e suggestivi della città.

realizza una mostra personale a Roma, piazza S. Giovanni nel Backstage del Concerto del 1 Maggio, collabora con Disney e Legambiente nell’evento “Beach Litter 2019” realizzando una serie di opere per il lancio di Toy Story 4.

Espone alla Biennale di Mantova all’interno del Museo Gonzaga, la sua personale a Palazzo Bocconi, in Corso Venezia, 48 è aperta per tutto il mese di novembre 2019 e a dicembre espone nel Palazzo delle Esposizioni (ex Museo MAM di Cosenza) in occasione dell’importante evento “Musica.
E’ tutt’ora in corso una sua mostra all’aeroporto di Milano Malpensa

Definita recentemente la Bansky d’italia  l’instancabile Letizia ha realizzato un’opera intitolata “L’infermiera con l’orecchino di perla” che è diventata anche la copertina del libro «Covid-19 – Il Virus della Paura» uscito venerdì 24 aprile.

Il primo testo espressamente dedicato all’argomento, a cura del primario del reparto di Malattie infettive del policlinico Tor Vergata di Roma Massimo Andreoni e dello psicoterapeuta Giorgio Nardone, direttore della scuola di specializzazione post laurea in psicoterapia breve e strategica e docente di psicologia del cambiamento alla Link University.

 

I soggetti delle  sue opere più note sono quasi tutti icone pop appartenenti a mondi diversi; arte Andy Warhol, Frida Kahlo, Vincent Van Gogh; musica: Madonna, I Beatles, Mozart; scienza: Rita Levi Montalcini, Einstein; storia e letteratura Dante Alighieri, William Shakespeare;  religione: Gesù Cristo, Madre Teresa di Calcutta;  oppure personaggi dei fumetti e supereroi.

 

 

Ogni pezzettino possiede il colore originale, che non viene alterato dall’artista.
La passione per il riciclo ha spinto Letizia fin da piccola a collezionare piccoli oggetti  di recupero, trovati nei mercatini, su e-bay o nei rifiuti portati dal mare e classificarli in base al colore che usa al posto dei pennelli per “dipingere”le proprie opere d’arte.

Inoltre i pezzettini, vengono scelti in base all’attinenza con le caratteristiche e con l’essenza del personaggio che raffigurano.
Ad esempio sul ritratto di Marilyn ci sono delle scarpette coi tacchi, in quello di Frida croci e teschi che rievocano il Messico, la sua madrepatria.

L’arte di Letizia ci somiglia: ciascuno di noi si può definire un mosaico fatto di piccoli pezzi, di momenti di vita vissuta, esperienze, piccole e grandi battaglie. Possiamo essere un’opera d’arte fatta di tanti piccoli pezzettini, apparentemente insignificanti che se messi insieme nel modo giusto ne fanno un capolavoro. E se poi i pezzettini in questione sono fatti di oggetti usati nel quotidiano, che riconducono anche all’infanzia ecco che subito pensiamo che nulla è sprecato, tutto può essere riciclato e ottimizzato per creare qualcosa di bello e artistico.