Iside De Cesare – La Parolina
Trevignano, un minuscolo borgo tra Umbria, Lazio e Toscana. È qui che si nasconde La Parolina, incantevole ristorante di Iside De Cesare e suo marito Romano, che dopo numerose esperienze in alcune delle migliori cucine d’Italia, e con i suoi sei tavoli totali, incarna perfettamente la filosofia culinaria della coppia. Intimo e raccolto, semplice ma raffinato, La Parolina coniuga uno stile di cucina solido e collaudato con i migliori prodotti del territorio, presentati attraverso abbinamenti pensati da Iside per lasciare gli ospiti a bocca aperta.
La Parolina
Acquapendente (Vt) località Trevinano T. +39.0763.717130 laparolina@libero.it
….da Identità Golose
Mangiare bene ma bene davvero? Direbbero a Roma: «È una parola!». Direbbero ad Acquapendente: «È una Parolina!». In quello che si candida come ristorante gourmet più sperduto d’Italia (all’incrocio tra tre regioni: Toscana, Umbria e Lazio, ma burocraticamente abbarbicato all’ultima pendice di quest’ultima; e con qualche chilometro di curva torcibudella giusto prima dell’arrivo) guadagna punti per il paradiso Iside Maria Di Cesare, due volte mamma e due volte brava. È lei la front woman della Parolina di Trevinano, frazione di Acquapendente, con buona pace del marito, Romano Gordini, da lei conosciuto nelle cucine della Frasca di Castrocaro Terme, tappa del destino nei rispettivi tour di apprendimento dai
grandi del mestiere. Ora che Cupido ci ha messo la freccia e che il nome di Iside fa ditta conil socio di vita e insegna, anche la ragazza
di ferro – romana di fatto quanto il marito è Romano di nome – fa parte di quel club di carezzapalati a cui appartengono i suoi maestri, tra i quali Heinz Beck e Salvatore Tassa. Iside è tutta determinazione e sorrisi, e niente scorciatoie. Potresti mai scegliere un posto tanto appartato se vuoi la vita facile? Mangiare bene ma bene davvero? Direbbero a Roma: «È una parola!». Direbbero ad Acquapendente: «È una Parolina!». In quello che si candida come ristorante gourmet più sperduto d’Italia (all’incrocio tra t Giammai. Meglio sapere che chi ti viene a trovare non capita per caso. Che poi: ora che c’è la stella, il libro delle prenotazioni è sempre fitto. Ma quando Iside e
Romano si sono messi in proprio, 6 anni e passa fa, era dura. Un po’ li ha sorretti l’amore – quello romantico e quello per la cucina – un po’ la tenacia. Ed eccoli, I&R, a progettare oggi una Parolina più nuova e solare, ma mai una Parolona. I tavoli, quelli resteranno pochi, in numero inferiore ai tanti menu tematici, dato contabile che la dice lunga su come i due mettano il cliente al centro del loro orizzonte.
Pasticciera di formazione, Iside ormai si muove con disinvoltura nella cucina di terra di questa zolla di Italia centrale, la cui analisi grammaticale prevede
elementi come tartufo, cacciagione, funghi, castagne. Ma Iside pesca anche nel repertorio familiare e tradizionale, suo e di Romano, tra ragù, brodi e paste fatte in casa di domenicale ispirazione; e in qualche dizionario internazionale, da cui sbuca l’immancabile foie gras. Alla voce dessert Iside si muove come un pesce nella sua acqua: tocco magico ovunque, anche se lei si considera una “cioccolataia”. E sia.
….dal sito
La Parolina è Il ristorante che Iside e Romano hanno sognato e desiderato,coniugando il piacere della tavola e della convivialità. Ricerca, valorizzazione dei prodotti del territorio sono la base per creare nuovi piatti e redigere menù.
…un pò di storiaIside e Romano dopo numerose esperienze lavorative nel firmamento della ristorazione italiana nel 2005 approdano a Trevinano un tranquillo borgo arroccato tra il Lazio, la Toscana e l’Umbria e li aprono la loro “Parolina”. Il territorio offre una ricchezza di risorse che varia con le stagioni: si possono assaggiare i funghi dell’Amiata, i tartufi delle crete senesi, la cacciagione dei boschi circostanti, la carne Chianina dalla vicina Toscana, gli asparagi di Canino, lo zafferano di Acquapendente, le nocciole dai Monti Cimini, l’olio dal viterbese, e ancora verdure e legumi a chilometro zero
Il pesce sempre fresco, proviene sia dal vicino Lago di Bolsena che dal mar Tirreno. Nel 2012, inaugurano la nuova sede del ristorante, con una terrazza panoramica perfetta per le cene estive dedicando anche uno spazio all’ospitalità, ai corsi di cucina in cui i clienti posso degustare i piatti preparati a 4 mani con gli chef, e al settore eventi. Nello stesso anno avviano anche il servizio di Bed&Breakfast Locanda “la Letterina”, al fine di offrire ai propri ospiti una esperienza ancora più coinvolgente ed appagante, alla scoperta del territorio e dei suoi sapori.
La grande cucina italiana è per tradizione di provincia, spesso nascosta (o meglio, custodita) in piccoli borghi. Anche in questo caso, dunque, possiamo abusare dell’espressione “vale il viaggio” a proposito dell’accogliente casa-ristorante di Iside De Cesare e Romano Gordini, con una sala curata e rilassante e una vista maestosa sulla valle. Se possibile, conviene anche fermarsi per la notte e assaporare il silenzio del luogo e l’ottima prima colazione servita in camera. È tra questi boschi del viterbese, sul confine con Toscana e Umbria, che Iside raccoglie le erbe spontanee e i funghi porcini e dispone di altri eccellenti prodotti locali, come le nocciole o la cacciagione, con cui creare piatti consistenti e raffinati, mai banali, dove però non mancano divagazioni extraterritoriali. Dopo un assaggio di Culatello e di Pecorini della Tuscia, ecco le Cappesante a
rrostite, ristretto di porcini e gamberi oppure la Scaloppa di fegato d’anatra al frutto della passione e tartare di crostacei, interessante versione in cui la dolcezza viene contrastata dalla bella spinta acida.Oltre ai classici Cappelletti di cinta senese (imperdibili), notevole per freschezza e centratura il Risotto con limone, zafferano e zenzero, meno incisive le Tagliatelle strette con salsa di tortelli maremmani e tartufo. A seguire due magistrali interpretazioni del Piccione allo spiedo e della Lepre in agrodolce. Pasticceria di gran livello: provare per credere il Rocher dei Monti Cimini. Carta dei vini piccolina ma perfetta per gli abbinamenti, con più di una chicca tra nobili francesi e vecchie annate
Nata a Roma nel 1973, abbandona ingegneria per abbracciare il mondo della cucina facendo esperienza fra i “guru” della ristorazione capitolina come Agata e Romeo e la Pergola dell’Hilton, con una incursione fuori porta da Salvatore Tassa alle Colline Ciociare.
È alla Frasca di Castrocaro Terme, dove approda come chef pasticciera, che conosce Romano, reduce da esperienze nelle cucine di Gualtiero Marchesi a Erbusco, il Rigoletto a Reggilo e in Svizzera. Decidono di mettere le tende in quel di Trevinano dove aprono La Parolina, un piccolo ameno ristorante di campagna premiato ormai da alcuni anni con una meritatissima stella Michelin.
1) Il tocco femminile in una cucina si vede da…
…l’attenzione per i particolari e la riconoscibilità della materia prima
2) Quella volta che hai pensato “mollo tutto”…Mai… ci vuole grinta!
3) Per sopravvivere in una brigata di cucina ci vogliono…
…ironia, senso del dovere, determinazione, tanta umiltà.
4) L’ingrediente fondamentale per chi inizia ora…Passione e ricerca, gli altri ingredienti… bisogna saperli scegliere puntando sempre alla qualità.
5) Il lato positivo e quello negativo di essere uno chef…
Quello positivo è la possibilità di esprimere la propria idea di cucina, il negativo è il poco tempo per la famiglia.
6) La tua cucina è…
…condivisione con mio marito Romano, in un continuo divenire, ma soprattutto gustare
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