Fabiano Bucci

Fabiano Bucci

 

Fabiano Bucci sin da adolescente individuò la sua strada. A 16 anni preparò il suo primo cappuccino nel bar di amici di famiglia che gli trasmisero l’amore e la passione per il duro lavoro del Bar. Ne sono passati di anni e, nonostante il lungo percorso di formazione, una carriera ormai avviata, riconoscimenti concreti e mille esperienze, quell’emozione lo pervade ad ogni cappuccino che oggi è diventata un arte, come un cantante ad ogni uscita sul palco, l’adrenalina
sale ogni volta che sale sul bancone.

Esperto in Latte Art, raffinata tecnica capace di trasformare una comune tazzina in una piccola opera d’arte, utilizzando gli effetti di colore prodotti dalla crema di latte e dal caffè quando si incontrano, spazia tra cocktail, cappuccini, flair e caffè con maestria e naturalezza. Proprio il caffè diventa la sua nuova passione, i suoi mille segreti, profumi e saperi lo affascinano e incuriosiscono, inizia a studiare l’oro nero con un approccio scientifico che gli donerà consapevolezza e perfezionamento delle tecniche di utilizzo (tra i corsi frequentati:“Aicaf Accademia Italiana Maserati del caffè” – “ SCA specialty coffee association” – “IIAC Istituto internazionale assaggiatori caffè”).

Ha collezionato premi e riconoscimenti tra cui: 3 posto al gran premio di caffetteria italiana 2018, primo classificato per L’Espresso italiano Champion 2019 e sempre nel 2019 primo classificato alla Latte Art throwdown.

Alla “Fbs-Flair bartender school inizia il percorso di Barman acrobatico e da allievo diventa maestro. Fa esperienza con una lunga gavetta nei locali serali della capitale fino ad arrivare ad essere uno dei barman più apprezzati e ricercati essendo un professionista che, oltre ad avere capacità tecniche e la necessaria formazione, ha un bagaglio culturale ed umano probabilmente al di sopra dei suoi colleghi.

“Il rapporto con la bevanda alcolica è emotivo, come nell’arte; un cocktail è una composizione tanto quanto un quadro, seppur con crismi molto differenti. Il drink dovrebbe essere concepito come una miscela dinamica che stimola i sensi”.