Simone Curti – Molo 17

Simone Curti, classe ’77, è un cuoco autodidatta che vanta però una solida formazione sul campo, presso importanti ristoranti del litorale laziale come Le Tamerici a Ladispoli, Bastianelli al Molo a Fiumicino, e ben otto anni trascorsi nelle cucine del triforchettato Pascucci al Porticciolo di Gianfranco Pascucci e Vanessa Melis.

Recenzione
Simone Curti, e i suoi “Pesci”
Arrivati a Fiumicino, sotto “un manto di stelle”, ad accoglierci al ristorante, proprio a due passi dalla darsena fuori dal cancello, c’è lui Luca De Ioannon, proprietario del ristorante, il “Al 187”, che carinamente infreddolito con il suo sorriso apre a fatica il grande cancello bianco e rosso. Il colore predominante dell’interno del locale. Luca tutto fiero, tiene a raccontarci che negli anni, lui e la sua famiglia, hanno tenuto a mantenere una forte tradizione romanesca. Dall’interno arriva verso di noi, lui Simone Curti, lo Chef, con la sua divisa grigia ed il grembiule a righe bianche rosse e la sua forte passione per il mare, dove oltretutto è nato e ha frequentato la stessa scuola di ragioneria insieme ad un altro grande della cucina “Romana”, Lele Usai!
Entrando nel ristorante, “Al 187”, Simone fiero mi mostra i suoi due dipinti coloratissimi raffiguranti pesci di ogni genere, messi uno accanto l’altro, su una grande parete rossa che sembrano quasi voler uscire dalla tela stessa. Sulle pareti bianche che fanno da sfondo al locale, invece, allestito da tavoli di legno di rovere naturale, sedie alternate bianche e rosse, ci sono le poesie dei nostri grandi autori ed inventori come, Trilussa, Galilei e Gandhi. In questa serata di tramontana, si sentono le onde infrangersi sulla scogliera qui davanti. E la musica di sottofondo ci accompagna, durante la cena composta da alcuni antipasti, che sono l’attrazione principale della cucina del nostro Simo che, con la stessa cura e la stessa fantasia con la quale dipinge, usa i colori del “Mare Nostrum”, per arricchire questi bellissimi piatti, posti su un tagliere di legno scuro.

La composizione dei vari appetizers assortiti, il sashimi di salmone, la tartare di palamita con caviale di soja con una punta di senape ed un tortino d’alici con una caponatina accompagnata da un battutino di pomodori e capperi, una zupetta di vongole con panelle fritte siciliane, cozze in tempura con tabasco e salmone marinato in casa, gamberi fritti dorati in pastella su cipolla caramellata agrumata con pepe nero di sarawak e per finire un tortino di melanzane con provola affumicata e calamaro!


Dopo un po’ arriva Simone tutto sorridente con un piatto di ravioli al nero di seppia e con farina bianca farciti di carciofi e seppie e conditi semplicemente con burro fuso e mentuccia ed un altro primo composto da una carbonara di mare in una lasagnetta aperta! Ancora affamata chiedo un’altra specialità, ma stavolta è Luca che ci porta una tempura, con farina originale giapponese, di calamari e carciofi cimaroli. E, per finire Simone ha preparato una “Bavarese con mousse allo yogurt e fragole”

Quale migliore romanticheria, per poter condividere una cena con il proprio partner, pur essendo inverno, di un’atmosfera creata da un ottimo pasto e da un’altrettanto buona carta dei vini, che riscalda cuore ed anima! Buon San Valentino a tutti! La vostra Giada Piper Un nome, una garanzia!

I locali che portarono al successo del Tino di Ostia tornano a vivere con un nuovo progetto gastronomico firmato da Simone Curti e Fabrizio Moscara. Una proposta diversa, più semplice e informale, ma che non perde di vista la qualità.

Molo 17: un nuovo ristorante nei vecchi locali de Il Tino di Ostia
“Siamo cresciuti sul lido di Ostia e abbiamo sempre amato la vicinanza con il mare, che riteniamo parte integrante della nostra vita. Da clienti del Tino e grandi amici di Lele Usai e Claudio Bronzi, questa ci è sembrata una bella opportunità, nonché un dovere morale, per proseguire l’attività di un ristorante-simbolo di Ostia, regalandogli nuova vita”. Così Simone Curti, chef artista e pescatore, introduce il progetto Molo 17,il nuovo locale che sorgerà negli spazi dell’ex Tino di Ostia, realizzato in società con il maître Fabrizio Moscara.

I locali che portarono al successo del Tino di Ostia tornano a vivere con un nuovo progetto gastronomico firmato da Simone Curti e Fabrizio Moscara. Una proposta diversa, più semplice e informale, ma che non perde di vista la qualità.
Molo 17: un nuovo ristorante nei vecchi locali de Il Tino di Ostia
“Siamo cresciuti sul lido di Ostia e abbiamo sempre amato la vicinanza con il mare, che riteniamo parte integrante della nostra vita. Da clienti del Tino e grandi amici di Lele Usai e Claudio Bronzi, questa ci è sembrata una bella opportunità, nonché un dovere morale, per proseguire l’attività di un ristorante-simbolo di Ostia, regalandogli nuova vita”. Così Simone Curti, chef artista e pescatore, introduce il progetto Molo 17,il nuovo locale che sorgerà negli spazi dell’ex Tino di Ostia, realizzato in società con il maître Fabrizio Moscara.

 

 

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